Author Topic: Da Me A Te - Bài hát kỷ niệm 100 năm FIGC  (Read 4970 times)

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« on: November 28, 2005, 09:22 PM »
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DA ME A TE

C'erano altri come noi
le storie della storia
di polvere e di gloria
uomini come noi

Ci furono degli altri poi
storie senza la storia
vite senza memoria
uomini e non eroi!

Prendimi le mani
parla più che sai
giura che domani tu ci sarai
dammi le tue mani
che ti porterò
più lontano che potrò!

Ci sono altri come noi
all'alba di ogni storia
tra pace e sparatoria
uomini come noi

Stringimi le braccia
dimmi che eri tu
la tua faccia non mi lasci mai più
aprimi le braccia
e ci lascierò
tutto quello che io ho!

Un azzurro lungo un sogno
che ci ha fatto vivere come
un urlo in mezzo al cielo
vola e va da me a te!
E altri ancora come noi
saranno nuova storia
di resa e di vittoria
uomini forse eroi

Toccami sul cuore
spiegami com'è
che si nasce vive e muore per te
tienimi nel cuore
che saprò così
che vivrò per sempre lì!

 Un azzurro lungo un sogno
che ci ha fatto vivere
come un urlo in mezzo al cielo
vola e va da me a te!


Download:

http://nazionale.altervista.org/dameate.mp3

http://www.mp3-download-lyrics.com/music/C.../Da-Me-A-Te.mp3

http://netvision.hostance.net/Ref?t=musica1&d=1048772&p=1

http://www2.raisport.rai.it/news/eventi/fr...e06eab/INNO.ram

http://www2.raisport.rai.it/cgi-bin/saveas...06eab&h=INNO.RM

http://www2.raisport.rai.it/news/eventi/fr.../NAZIONALE2.ram

http://www2.raisport.rai.it/cgi-bin/saveas...h=NAZIONALE2.RM
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« Reply #1 on: November 28, 2005, 09:24 PM »
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LA QUALITA’ ARTISTICA E IL SENSO SOLIDALE

La casa discografica dell’artista romano cita in giudizio la federazione per l’utilizzo improprio del brano “Da me a te”. Dopo le critiche il chiarimento: Baglioni non batte cassa.

di Daniele Silvestri

Non è per doping, né per scommesse clandestine, e nemmeno per illeciti amministrativi o sportivi. Ma la FIGC, la Federazione Italiana Gioco Calcio, dovrà presentarsi presso Tribunale Civile di Roma, il 25 Giugno prossimo; proprio nel bel mezzo del tragitto europeo, quando si spera che Totti e compagni regaleranno alla nazione la gioia del massimo trofeo continentale.

Motivo della citazione, a quanto pare, l’utilizzo prolungato ( e improprio ) oltre i termini stabiliti, da parte della Federazione dell’inno “Da me a te”, brano scritto da Claudio Baglioni nel 1998. Inno che ha accompagnato le gesta degli “azzurri” fino il 20 novembre 2002, quando la nostra nazionale si arenò su di uno scialbo 1 ad 1, a Pescara, contro la Turchia; dunque, per due mondiali, ed un Europeo.

Qual è il punto? Il punto è che, a volte, il mestiere del giornalista, è uno dei più simili a quello dell’equilibrista. Devi stare sulla notizia, è vero, ma come se si camminasse su di un filo, o sui carboni ardenti. Si sbaglia facilmente, e ancor più facilmente si può cadere. Come con un autogol.

E se qualcuno, riguardo a questa vicenda, ha parlato di “autogol in musica”, forse, semplicemente, sarebbe più giusto parlare di autogol di cronaca. Capita. Ma bisognerebbe fare attenzione, specialmente quando si tratta di fa passare una persona come Claudio Baglioni, come una sorta di ingordo di pecunia che, quando può, batte cassa.

Baglioni è forse il più grande artista delle sette note che, in Italia, rappresenta l’italianità. Canta le nostre emozioni da 37 anni, e sempre con immenso successo. Ma prim’ancora di essere un grande cantante, è un grand’uomo capace di rinunciare agli incassi dei concerti per sostenere battaglie di fans sfortunati: come nel caso di Alessando Manzella, il ragazzo 27enne che per una cura sbagliata è costretto alla paralisi, e che proprio grazie al cantante, al quale ora è legato da un’amicizia vera e sincera, sta ritrovando entusiasmo e voglia di vivere, oltre ad importanti aiuti economici.

Secondo quanto è stato riportato, il cantante avrebbe chiesto un milione di euro e rotti, perché la sua canzone-inno “da me a te” sarebbe stata utilizzata in maniera inappropriata e fuori accordo, dalla FIGC. E, se così fosse, passerebbe come un calcolatore, un egocentrico che mette il suo nome sugli eventi “da presa popolare”, per apparire. Ma chi lo conosce, attraverso la sua musica, attraverso i suoi gesti di grande umanità, mai o quasi balzati agli onori della cronaca, è pronto a difenderlo a spada tratta. Perché le cose, non stanno esattamente come sembrano.

Il management dell'artista ha immediatamente replicato, in particolar modo in riferimento ad un articolo apparso sulla prima pagina della "Gazzetta dello Sport" dell’8 Giugno, con il titolo "Autogol in musica". Ed ha dato mandato al proprio legale di tutelare l'immagine dell'artista dinanzi all'incredibile travisamento di fatti posto in essere in tale scritto.

Ciò che si tenta di chiarire, dallo staff dell’autore di Questo piccolo grande amore”, canzone del secolo, è che Claudio Baglioni “non è attore né parte della causa relativa all'illegittimo uso del pezzo “Da me a te”.

Tale causa, in effetti, è stata avviata dalla “Cosa Edizioni Musicali s.r.l.”, che è titolare dei diritti di sfruttamento economico del brano. Baglioni, dunque non intende prenderne parte, quale titolare dei diritti morali di autore sul medesimo brano.

Diversa sarebbe anche la motivazione che ha spinto la “Cosa Edizioni musicali S.r.l.” ad intentare causa alla Federazione: non già in opposizione all’utilizzo della canzone come inno della nazionale di calcio, bensì per “opporsi all'uso che la FIGC ne ha fatto per anni in abbinamento a sponsor di ogni tipo.” .

Un atto dovuto, senz’altro, ma ugualmente marginale, per ciò che concerne l’opinione che fan e non fan possano avere di un personaggio come Baglioni: da sempre lontano da certi riflettori, da certi ambienti, e da certe licenziosità che spesso animano il mondo dello showbiz. Cantore delle emozioni vere, calde come l’amore, la nostalgia, ed anche il calcio, Claudio Baglioni, sarà sicuramente orgoglioso che “da me a te”, un brano dall’aria larga, ricco di impennate vocali, sia l’inno della nazionale italiana di calcio. E noi saremmo altrettanto orgogliosi di un ambiente calcistico che riesca, almeno in parte, a renderci emozioni simili, con vittorie e successi, a quelle che Baglioni, con le sue canzoni, ci dona da oltre trent’anni.

Daniele Silvestri

http://www.pariopportunita.antoniodipietro...taartistica.htm
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« Reply #2 on: November 28, 2005, 09:27 PM »
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Canzoni e calcio
di Maurizio Targa

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Canzoni di calcio
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Da dove cominciare? Precedenza alle ugole recentemente scudettate, quelle giallorosse, che annoverano tra l'altro nelle loro fila molti fra i cantautori di maggior successo. Voci particolarmente ispirate, visto che Venditti, dopo la celeberrima Grazie Roma, datata 1983 e gi?analizzata in altra sezione, cita l'avventura, peraltro conclusa amaramente, della squadra capitolina nella Coppa dei Campioni l'anno successivo col passaggio "notte di sogni, di coppe e di campioni" nella sua Notte prima degli esami e torna a toccare il tema pochi anni or sono con La coscienza di Zeman, allenatore che evidentemente aveva colpito Antonello al cuore (a quando un'ode a Capello?).

Anche il suo cuore ?giallorosso, ma la citazione calcistica ?di stampo sociologio-politico: Francesco de Gregori racconta ne La leva calcistica della classe '68 (la datazione non ?casuale), attraverso la parabola dei "calciatori tristi che non hanno vinto mai" e che ora "appese le scarpe, ridono dentro ai bar" il fallimento e la disillusione dai sogni di un'intera generazione, quella sessantottina, appunto.

Altro tifoso romanista eccellente, Claudio Baglioni; un artista dalle tinte pi?tenui rispetto all'acceso Venditti, che tuttavia non resta insensibile alle tematiche pallonare: Tutto il calcio minuto per minuto del 1985 cita la popolare trasmissione radiofonica che fa da sfondo alla noia di una qualunque domenica pomeriggio, mentre 2 1 X del 1975 ?un'allegra colonna sonora del sogno settimanale del 13 alla schedina. Per inciso c'e' chi afferma di aver vinto coi....numeri dati dal cantautore di Montesacro...mah....

Per chiudere il cerchio capitolino, un finora insospettabile Renato Zero getta la maschera e si scopre giallorosso dedicando Canzone a Dino Viola al compianto presidente.

Dopo la Roma, altra squadra che sembra incontrare grossi favori nel mondo della musica leggera nostrana ?senz'altro l'Inter, che annovera tra i suoi cantori firme come Enrico Ruggeri, un paio di Pooh, Vecchioni, Ligabue. Celentano, cuore nerazzurro, nel 1967 propose Eravamo in centomila nel quale celebrava un derby del 1967 in occasione di cui, appunto, apostrofa una ipotetica interlocutrice con "se non sbaglio lei ha visto un Inter - Milan insieme a me". La fede interista di Luciano Ligabue ?talmente sentita che nella sua Hai un momento, Dio? immagina addirittura di chiedere all'Altissimo, qualora gli fosse concesso di parlare con Lui, chi compri l'Inter, e nella sua Vita da mediano cita espressamente uno degli idoli della sua infanzia nerazzurra, Gabriele Oriali, mediano campione del mondo 1982.

Max Pezzali degli 883, altro nerazzuro DOC, spesso inviato di Fazio a S. Siro, ricorda La dura legge del gol in uno dei suoi maggiori successi. Ruggeri sovente utilizza nei suoi versi terminologie del gergo calcistico; in Rien ne va plus parla di "calciatori sconfitti che si allenano per nuove partite" o di "girone di andata che fa posto al ritorno".

Eros Ramazzotti, pugnace numero 11 della stessa nazionale cantanti, di fede bianconera, rende omaggio al pallone in un passaggio di Ti sposer?perch?/b>, nella quale si dichara disposto ad impalmare la ragazza perch?"so che del pallone sei tifosa". Al cuore rossoblu di Gianni Morandi, si accomuna la passione di Luca Carboni, bolognese doc che in Silvia lo sai parla di una maglia del Bologna indossata "sette giorni su sette", mentre, spostandoci a Napoli, un'ode a Maradona ?stata incisa da Renato Curreri e soci, che proprio partenopei non sono (e si chiamano Stadio...) che gli hanno dedicato Doma il mare, il mare doma.

Quello napoletano ?comunque un universo tutto particolare, a parte qualcosa filtrato su scala nazionale come Nino D'Angelo col suo Ragazzo della curva B (da cui trasse pure un film), ai tempi belli degli scudetti di Maradona si contavano intere compilation sull'onda dei successi azzurri, dalle vendite stratosferiche ma incontrollate in quanto quasi tutte legate al sommerso.

Politicamente super partes, e pi?vecchia di qualche anno (1962) ?La partita di pallone, celeberrimo brano di Rita Pavone firmato Cantini-Rossi-Vianello, accorato appello di una fidanzata per essere portata allo stadio dal suo bello, sospettando peraltro che tanto accanimento calcistico fungessse da alibi per passatempi fedifraghi. Il brano ebbe un successo travolgente ed ?tuttora un cult.

Per quanto riguarda le colonne sonore di manifestazioni sportive, Da me a te di Claudio Baglioni accompagnava l'avventura della nazionale italiana ai mondiali di calcio del 1998, quando "un azzurro lungo un sogno" non port?oltre i quarti di finale l'Italia. Nella stessa manifestazione (Mondiali di Francia 98) ?protagonista Ricky Martin con La copa de la vida, canzone ufficiale FIFA, che gli vale il trionfo mondiale e un Grammy. Tornando a Baglioni, lo stesso cantautore romano accompagn?i Giochi del Mediterraneo di Roma, edizione 1997 con il brano Acqua nell'acqua.

Chi non ricorda, poi, le "notti magiche" di Bennato e Nannini in occasione dei mondiali '90? Sbancarono l'hit parade, arrivando al primo posto in classifica ed il brano fu in assoluto il pi?venduto dell'anno. Il suo titolo completo era Un'estate italiana, ed il brano fu proposto anche da Giorgio Moroder per il mercato internazionale col titolo To be number one. Fortunata (anche perch?realizzata a posteriori) la rivisitazione di Da Da Da del 1982 (Trio) riadattata in chiave di parodia con Son tutti figli di Bearzot, indubbiamente ricordata con maggiore allegria, probabilmente perche' quei mondiali li vincemmo.

Bennato, con le sue "Notti magiche", non era neanche alla sua prima contaminazione calciofila: indimenticata una sua sigla della Domenica Sportiva 1984, dal titolo Gol. Lo stesso programma annovera tra i suoi bardi Enzo Jannacci, autore nel 1983 della sigla Linea bianca e che in seguito rinverdir?il tema con l'adattamento di Quelli che... alla fortunata trasmissione di Fazio "Quelli che il calcio". Segnato da canzonetta pallonara ?pure Toni Santagata: decenni di onorata carriera, di maritielli ed altri brani pi?o meno ameni ma... "squadra grande squadra miaaaaa" ?l'inno del tifoso che va allo stadio ed il brano che gli viene maggiormente richiesto ad ogni esibizione. Stadium di Oscar Prudente ha poi fatto per anni da sigla alla Domenica Sprint degli anni settanta-ottanta.

Recentemente, in chiave internazionale, ricordiamo un brano, I'm still standing, che il cantante Elton John ha voluto dedicare al calciatore rumeno Georghe Hagi. Il "Maradona dei Carpazi", che ha dato l'addio al calcio poco tempo fa, ?stato felicissimo della dedica ricevuta ed ha richiesto un incontro con il celebre cantante.
Il trash ?un capitolo a parte: da quello nazional popolare di Gigione e di Leone di Lernia, immancabile presenza alle spalle del telecronista di turno allo stadio milanese di S. Siro, dal repertorio meridionale quando non dialettale, per passare all'umorismo di Stefano Nosei, specialista nella parodia di brani famosi, e che, nella sua Hit Parade n?6, colpisce ancora trasformando "...E dimmi che non vuoi morire" di Patty Pravo che diventa "...E dimmi che mi dai un rigore" all'interno di una divertentissima compilation sul calcio.

Come dimenticare poi il rock demenziale di Elio e le storie tese, assidui nelle tematiche pallonare: da Concetto di Banana a Sunset Boulevard dedicato al calciatore sul viale del tramonto ed indimenticata sigla di "Mai dire gol" col video nel quale figuravano Gullit, Lombardo, Signori ed altri, passando per l'album "Nessuno allo stadio", celebrante i Mondiali americani del '94, che contiene anche il pezzo Ameri, in onore del popolare radiocronista che cita in compagnia di tutti i pi?popolari colleghi (Ciotti, Bortoluzzi, Provenzali...).

Finiamo con un omaggio a Lucio Battisti: in Ho un anno di pi?/b> recita "Io giocavo a pallone, sono il solito scarpone, ma ancora gioco", mentre in "Anima Latina" rende omaggio alla passione calcistica dei bimbi sudamericani col verso "e corre sulle spiagge atlantiche seguendo il calcio di un pallone, per finire nel grembo di grosse mamme antiche dalla pelle marrone". Citandolo poi da Le allettanti promesse la frase conclusiva "io non posso parlar solo di calcio e donne". Riusciremmo davvero a farne a meno??
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Calciatori canterini e cantanti giocatori
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Julio Iglesias portiere di riserva nel Real Madrid e Cristiano Rossi alias Christian terzino sinistro del Palermo condividono un destino comune: entrambi abbandonano l'agonismo in seguito ad un infortunio (per Iglesias fu un incidente stradale) ed entrambi sfondarono, sia pur con proporzioni diverse, nel mondo della canzone. Senza interruzione dovuta ad eventi traumatici, anche il celebre tenore Placido Domingo, connazionale di Iglesias, vanta un buon passato di calciatore semipro in giovent? e lui stesso ha dichiarato che, prima di dedicarsi alla carriera di cantante, prese in considerazione le carriere di calciatore e... matador! Gli ?andata sicuramente meglio con la musica. L'accostamento apparir?eretico, ma anche il dj Mario Fargetta aveva delle velleit?da calciatore professionista (presto accantonate). Ricordiamo poi uno Zucchero adolescente e ancora Adelmo Fornaciari che sgambettava nelle giovanili della Reggiana. La birra ebbe presto il sopravvento sull'atleta. Gene Gnocchi, che poco c'entra coi cantanti, ha comunque un curriculum calcistico di tutto rispetto avendo giocato in C2.
Francesco Baccini (in giovent?nelle giovanili del Genoa) ha poi girato un video con Bobo Vieri guest-star nei panni di un poliziotto; per contro i fratelli Inzaghi si "permettono" con dubbi risultati di cantare un jingle pubblicitario di uno spot televisivo (Danone). Tra i giocatori canterini del passato, trascurando qualche digressione che non ha lasciato grossi segni tipo Ciccio Graziani, possiamo ricordare Beppe Savoldi, ai tempi della sua militanza nel Napoli propose con buona intonazione e discreto successo U?/b>, nella quale si lanciava addirittura nel dialetto partenopeo, e La favola del gol, una specie di filastrocca-ninna nanna in cui elencava nomi di calciatori (Antognoni Rivera incontr?ecc ecc). Chi si ricorda di Alexi Lalas, stopper barbuto americano militante nei primi anni '90 nel Padova allora in serie A? Era un valente (???) chitarrista, e non manc?di sfruttare la sua popolarit?pallonara per proporsi anche in ambito musicale.
Calciatori da hit parade: le "Football stars" (tra i componenti del supergruppo Gullit, Bruno Conti, Paolo Rossi, Platini e molti altri celebrati miti del pallone) verso Natale dell'86, sbancarono le hit col brano Alleluja, inciso per beneficienza e che arriv?in vetta alle classifiche.
Il musicista Serafino realizza poi nel 1999 un brano e chiama ad interpretarlo il calciatore Roberto Baggio, improvvisatosi "rapper" per l'occasione; il video fa il giro del Mondo e in Italia i TG della Rai e delle reti Mediaset danno ampio spazio all'evento.
Per quanto riguarda la dirigenza societaria, Elton John presiede da anni il Watford (club che vendette al Milan il mitico Luther Blisset); sar?il caso di ricordare che anche l'attuale presidente del Milan (oltre che del Consiglio e quant'altro) fu in giovent?un cantante? Anche Rod Stewart ha partecipazioni calcistiche nei Rangers, in Scozia. Evidentemente anche oltemanica calcio e musica vanno sovente a braccetto.
E' del 2001 l'interessamento del cantante Enzo Ghinazzi alias Pupo alla propriet?della Fiorentina. L'artista si propone a capo di una cordata di imprenditori per tentare il salvataggio della societ?viola dal fallimento.
Altri tipi di commistione tra calcio e musica: David Beckam, fortissima mezzala del Manchester United ?felicemente sposato con Victoria Adams "Posh spice" delle Spice Girls: chi ?pi?popolare? In scala, unione analoga per Louise Nurding delle Eternal, cantante piuttosto conosciuta in Gran Bretagna per alcuni hit singles come "Naked" e "Undivided Love", che ha sposato Jamie Redknapp, star del Liverpool e giocatore nel giro della Nazionale inglese.
E In Italia? Marisa Laurito e Ciccio Cordova??
Ulteriore tipo di commistione, quella giornalistica. Sandro Ciotti ?il personaggio che meglio la incarna: nato nel 1928 a Roma, nella vita ha fatto il calciatore, il cantante, il violinista, il paroliere, il giornalista. Soprattutto, ?una delle voci pi?popolari della radio, per la quale ha raccontato 14 Olimpiadi, 15 Giri d'Italia, 9 Tour de France, 40 Festival di Sanremo e oltre 2400 partite di calcio.
Chiudiamo in bellezza: La nazionale dei cantanti. Fondata nei primi anni '80 su iniziativa di Gianni Morandi e Mogol, nata quasi per gioco, si ?rivelato uno strumento eccezionale per la raccolta di fondi a scopi benefici: solo nell'ultima edizione della Partita del Cuore per l'Africa, allo stadio Ferraris di Genova, l'esibizione calcistica di Morandi, Ramazzotti & Co. ha fatto registrare il tutto esaurito con oltre 35.000 persone presenti, un incasso di 530 milioni ma, soprattutto, tra botteghino, donazioni e promesse di pagamento sono stati incassati oltre 3 miliardi di lire!! L'iniziativa, certamente meritoria, ha trovato epigoni nella nazionale piloti, attori ecc.
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Inni & canzoni da stadio
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Che c'?/b>, il nuovo inno di Antonello Venditti dedicato allo scudetto giallorosso ?solo l'ultimo degli innumerevoli contatti avvenuti tra due mondi solo apparentemente distanti tra loro, che appassionano e dividono milioni e milioni di persone e verso i quali noi italiani siamo, da sempre, particolarmente sensibili: il calcio e la canzone.
Ancora in casa giallorossa, il primo trionfo romanista dell'era moderna, quello datato 1983 per intenderci, aveva gi?scatenato le odi dei bardi capitolini; ricordiamo su tutte la celeberrima Grazie Roma, sempre di Venditti, molto apprezzata anche oltre l'area romana. Lo scudetto di quest'anno, tra l'altro, ci ha salvato da un restyling del brano che stava per diventare Arigato Roma, versione giapponese in onore di Nakata. Scherzi a parte, (ma la notizia la riportava il Messaggero lo scorso anno) al successone di Grazie Roma fecero da spalla sempre nel 1983 i brani di Little Tony (Roma brasileira) e Lando Fiorini (Forza Roma, Forza lupi). Venditti aveva comunque gi?colpito al cuore la sua tifoseria nel 1975 con Roma (non si discute si ama), la canzone delle "centomila voci che hai fatto innamor?.
Negli stessi anni settanta il coro dei giocatori della Juventus in cui militavano Bettega, Causio e soci intonava l'inno bianconero Juve, Juve scritto, pensate un po', da Mike Bongiorno.
Giordano, Manfredonia e D'Amico si cimentavano pochi anni dopo con l'inno laziale di Toni Malco Lazio vola; l'ultimo scudetto dell'Inter, purtroppo per i nerazzurri ormai datato 1989, port?la canzone del loro trionfo, Inter tricolore, fino al nr. 17 delle chart settimanali.
L'inno ufficiale Milan, Milan scritto sull'onda dei rinverditi successi rossoneri da Tony Renis e Guantini, in una delle sue versioni ?cantato da "I Fans" ed intervengono come testimonial Teo Teocoli e la Curva Sud. Notevole la presenza di Weah che, nell'occasione, si ?cimentato come guest star nella versione hip-hop di prova Zero. La parte musicale ?completata da un brano hard-rock dal titolo Dai tempi del Paron, Rocco per i non addetti, cantato dagli Extrema, gruppo leader, nel suo genere, in Italia. Tornando a Weah, non ?la prima volta che Big George indossa i panni del cantante. La sua esibizione pi?vistosa poich?televisiva risale a quando al teatro Nuovo di Milano, in occasione degli Oscar del calcio, ha cantato con il suo amico Frisbie e le Football Stars.
Fra i cantori delle squadre un po' meno blasonate, non ce ne voglia nessuno, ricordiamo Dino Sarti, vecchio leone felsineo autore di un inno per i rossoblu emiliani dal titolo Bologna campione; Pietro Ballo, tenore, che ha composto e cantato un inno per la squadra del Palermo, Enzo Pupo Ghinazzi, che ha presentato recentemente E' Fiorentina", inno dedicato alla squadra di calcio viola, nella trasmissione di Rai Due "Quelli Che Il Calcio". Meno seriamente per la stessa trasmissione Baglioni ha composto anche l'inno dell'Atletico van Goof, squadra di calcio di II categoria patrocinata dal team programma televisivo.
Il calcio, veicolo per la musica transnazionale: Dario Baldan Bembo in persona rimase assai colpito nel sentire, allo stadio Olimpico di Monaco, un coro impressionante di persone intonare Amico ?/b>. Eppure il brano in Germania non era uscito. L'arcano fu svelato presto: Il Bayern Monaco aveva appena incontrato l'Inter in Coppa dei Campioni ed evidentemente ai tifosi tedeschi era rimasta nelle orecchie quell'aria, gi?diventata un classico negli stadi italiani. Il refrain de "L'amico ?.." ?tuttora, un cult negli stadi europei. Fenomeno inverso, Go West dei Pet Shop Boys era gettonatissima negli stadi tedeschi e, particolarmente dopo un Borussia Dortmund - Juventus, venne mutuato dai tifosi italiani. Que sera sera ?stata ispirata dagli stadi inglesi (il forever we'll be we'll be dei tifosi del Liverpool ?diventato per sempre ti seguirem). Anche i Queen sono particolarmente apprezzati negli stadi: We are the champion accompagna tutti i trionfi nelle finali di coppe europee, mentre We will rock you, probabilmente per essere agevolmente ritmabile con mani e piedi, ?facilmente ascoltabile negli stadi di tutta Europa. Un altro refrain di successo, pi?attuale e possibilmente con coreografia di sciarpe alzate, ?quello di Gam Gam, targato Mauro Pilato & Max Monti.
Tornando pi?propriamente in casa nostra, La notte vola di Lorella Cuccarini ?meglio nota a Roma nella sua versione da stadio, trasformata in "Tedesco vola" in onore di Rudi Voeller, mentre a Napoli Ho visto una muchacha con conseguente innamoramento ?diventata "ho visto Maradona".
I classici: La Marsigliese ?stata saccheggiata, a tutte le latitudini ed in tutte le sue strofe, adattata ad ogni squadra, prestandosi benissimo al canto corale, cos?come pezzi che per il loro brio risultano trascinanti: Guantanamera, Cielito lindo, Yellow Submarine, Oh Susanna, When the saints go marching in, Jingle bells, tutte diventate hit da stadio; ma riscuotono successo anche Il valzer delle candele o la colonna sonora di Jesus Christ superstar, che non sono proprio delle marcette. "Vende" bene anche 'O Surdato 'nnamurato, popolare anche fuori area partenopea. Quante ne abbiamo tralasciate? Tantissime, ne siamo sicuri.
Ci aspettiamo una valanga di contributi per completare assieme questo divertente approfondimento musical-pallonaro.

Maurizio Targa

http://www.hitparadeitalia.it/mono/calcio.htm < -- good site: Il portale della Storia della musica leggera in Italia
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« Reply #3 on: November 28, 2005, 09:27 PM »
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除了国歌,如果说有一首歌可以算是意大利国家队的队歌——那么应该是这一首。1998年,为庆祝意大利足协成立一百周年,意足协主席尼佐拉邀请著名歌曲作家兼歌手克劳迪奥-巴利奥尼为国家队创作一首歌曲。巴利奥尼并没有按常规写一首激动人心的进行曲,赞歌或战歌。他的创作思路是这样的:一支国家队的历史恰如一个国家的历史:失误与成就,伤痛与欢乐,失败与胜利……无论如何,不变的是忠诚、挚爱和奉献。所以这首歌象情歌一样唱出人们(包括国家队队员)对蔚蓝色不变的深情和期待。点击标题看歌词及译文,REAL格式下载及MIDI音乐
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« Reply #4 on: November 28, 2005, 09:28 PM »
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8 giugno 2004)
 
8 giugno 2004  -  17 : 31
L’inno della discordia nazionale


Baglioni chiede 1 milione alla FIGC per l’utilizzo di "Da me a te" ben oltre i Mondiali del '98
La Figc è sempre più nella bufera: non bastavano gli scandali finanziari delle società calcistiche o le faccende legate al calcio scommesse. A turbare la vigilia degli Europei portoghesi adesso ci si mette pure Claudio Baglioni . Sì, proprio lui, il cantante di “Questo piccolo grande amore”. Giovedì 25 giugno la Federcalcio dovrà sostenere una causa, al Tribunale civile di Roma, intentatale dal cantautore romano che contesta l’utilizzo non autorizzato della canzone “Da me a te”, programmata più o meno in tutte le interruzioni pubblicitarie prima, durante e dopo le gare dell’Italia. La “nina nanna” azzurra di Baglioni ci ha accompagnato però ben oltre i Mondiali di Francia 1998: a Via Allegri, infatti, si sono serviti dell’inno anche nelle spedizioni della Nazionale agli Europei del 2000 e ai Mondiali di Giappone e Corea del Sud del 2002.

Baglioni, dopo ben sei anni di silenzio assenso, sembra aver cambiato decisamente idea. Da quando la contestata canzone non accompagna più gli incontri di Totti e compagni, ovvero dal novembre del 2002 (amichevole con la Turchia) non si registrano chilometri di fax di protesta alla RAI da parte di appassionati inviperiti: intendiamoci, la canzone era pure orecchiabile, ma i più scaramantici sostengono che una nuvola di sfiga piuttosto densa accerchiasse gli azzurri ogni qualvolta risuonassero i versi “Un azzurro lungo un sogno” (si pensi ai rigori contro la Francia nel ’98 oppure ai golden goal di Trezeguet e Ahn rispettivamente nel 2000 e 2002). Un po’ nel solco della tradizione visto che anche la famosa “Notti magiche”, del duo Bennato-Giannini, non aveva certo avuto miglior sorte. Per il Portogallo nessuna canzonetta, meglio non sfidare ancora gli dei. Sfiga a parte Baglioni non ne vuole sapere, continua a testa bassa e chiede quattrini. E tanti.

Un milione di euro circa è la stima del suo avvocato come risarcimento danni. “Ma quali sarebbero questi danni?”. I legali designati da Carraro (che, da astuto banchiere, si è fatto i suoi conti) punteranno sul fatto che l’artista non ha mai vietato espressamente l’uso dell’inno per gli anni successivi al 1998. E, magari, ne faranno una questione anche di principio. Non dovrebbe essere un vanto per Baglioni poter dire di aver composto l’inno della Nazionale, patrimonio e segno di riconoscimento dell’intera nazione (o quasi)?
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« Reply #5 on: November 28, 2005, 09:30 PM »
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Archivio: FRANCIA 1998
Pubblicato il 21 Aprile 1998

Inno per la nazionale
Da me a te
Ecco l'inno per la nazionale cantato da Claudio Baglioni

 


   


   



L'inno integrale cantato da Baglioni al Tardini
Real Video - 1438412 bytes - download
Intervista a Claudio Baglioni
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Parma, 21 aprile '98
"La storia della nazionale come storia di un paese: errori e meriti, ferite e gioie, sconfitte e vittorie". Nasce cosi' l'idea che ha portato Claudio Baglioni a comporre l'inno del centenario della Figc, che e' stato presentato in anteprima agli azzurri a Parma e che sara' suonato domani dal cantautore romano prima di Italia-Paraguay.
"Da me a te" e' il titolo del brano e diventera' presto familiare ai tifosi italiani perche' d'ora in poi sara' accomunata a tutte le manifestazioni azzurre. Ma l'incontro di Parma tra due mondi nello stesso tempo cosi' distanti e cosi' affini ha prodotto emozioni e gioie sia negli azzurri (bonariamente rimproverati da Cesare Maldini "quando c'e' la musica nessuno si tira indietro") sia in Claudio Baglioni che, dopo avere ricordato che il 6 giugno suonera' all'Olimpico ("i problemi sono stati superati, sara' la mia partita piu' importante") ha spiegato i motivi che l'hanno condotto ad accettare l'invito del presidente della Figc Nizzola nel novembre scorso per comporre l'inno azzurro.
La canzone fara' parte anche del cd che uscira' a breve termine, frutto del lavoro compiuto in America con Corrado Rustici. Gli azzurri hanno ascoltato rapiti il brano, assimilabile al repertorio piu' recente della produzione di Baglioni, e poi hanno applaudito a lungo l'autore.
"Da me a te - ha spiegato Baglioni nel religioso e attento silenzio degli azzurri - e' quasi un passaggio di consegne perche' i 100 anni della Figc richiamano la forza simbolica di questo lungo fiume di storia che coinvolge e lega generazioni diverse. Il brano l'ho composto meno di due mesi fa in un pomeriggio radioso mentre ero in America, a differenza di gran parte della mia produzione che e' invece notturna. Mi interessava soprattutto l'effetto nazionale sui consumatori di calcio. Sono quattro temi raccontati in 11 versioni musicali, alcune solo strumentali, come una squadra di calcio. Non credo che faremo in tempo a distribuire il testo domani agli spettatori. Entro 15-20 giorni uscira' un clip. Avevo in testa una melodia di grosso respiro sorretta da ritmi dinamici attuali. E su questa idea ho lavorato".
Baglioni e il calcio, un rapporto controverso. "Ho fatto parte della prima nazionale cantanti, c'era perfino Battisti, ma senza risultati apprezzabili. Sono tifoso della Roma, anche perche' mio padre e' laziale, mi sono allontanato dopo l'Heysel. Dopo due anni ho ricominciato a seguirlo, ma mi interessano piu' i gesti che rimangono, e in questo la musica puo' invidiare il calcio. Una delle mie emozioni piu' forti fu per il 4-3 di Citta' del Messico. Al gol di Rivera ci abbracciammo con mio padre con un'intensita' che trascendeva il calcio, significa anche molto altro".
Ormai specialista in inni e sport (ha cantato il nuoto, il basket oltre al calcio in varie occasioni) Claudio Baglioni rivendica un'altra affinita': "Dopo il mio concerto al Palaeur dell'81 il pubblico comincio' a modulare quell' "Ale' oo" che, nato per la musica, e' poi diventato anche un inno sportivo. Peter Gabriel voleva farne una canzone".
L'esecuzione di 'Da me a te' precedera' l'inno nazionale. Baglioni si sente patriottico? Riscriverebbe l'inno di Mameli? "Mi piace l'idea della nazione che aggrega, preferisco tutto cio' che unifica. L'inno? Non lo rifarei perche' e' quello l'inno. E poi non e' cosi' brutto, almeno la musica di Novaro. Certo, il testo di Mameli e' la nota dolente. Una rivisitazione non sarebbe male".
Epoi alcuni spiccioli di Baglioni sul calcio d'oggi: "Sono romanista e mi augurerei Totti in nazionale. La squadra di Zeman non va cosi' male, i quattro derby persi hanno fatto felice mio padre. Baggio ai mondiali? Sono in tanti che lo vogliono, ma io non voglio inimicarmi Cesare Maldini. Musicisti e calciatori sono accomunati dall'entusiasmo e dal panico da stadio. Il fascino e il carisma che esercita la nazionale lo subisco anch'io". Domani Baglioni eseguira' prima della gara in diretta tv "Da me a te" con il suo gruppo e con un'orchestra di 45 elementi.
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« Reply #6 on: November 28, 2005, 09:30 PM »
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Per i 100 anni della FIGC (Federazione Italiana Gioco Calcio) nel 1998 scrive l'inno "Da me a te".
Arriva anche nelle librerie pubblicando il libro fotografico "C'era un cavaliere bianco e nero" che ripercorre le tappe degli ultimi suoi tour.

Il 6 giugno 1998 si avvera un suo sogno: canta allo Stadio Olimpico di Roma, in un concerto di tre ore davanti a 90.000 spettatori e un pubblico televisivo di 4.700.000 persone che lo seguono in diretta su Raidue. L'enorme successo lo porta a replicare il concerto "Da me a te" allo Stadio Meazza di Milano, poi a Palermo e Napoli.

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Nel 1998 Baglioni scrive l'inno dei mondiali di Francia, "Da me a te", e il 24 settembre esce un triplo cd intitolato "A-Live", che raccoglie i suoi grandi successi, oltre a un inedito: "Arrivederci o Addio". Intanto si moltiplicano i concerti negli stadi, la maggior parte dei quali richiedono repliche per l'impossibilità di contenere l'enorme massa di pubblico che accorre da tutt'Italia.

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Data   Titolo programma   Descrizione    Canale
21 aprile    Verissimo   Inno 100 anni FIGC "Da me a te" ?conferenza stampa   Canale 5   
22 aprile    Italia-Paraguay   Live "Da me a te" dallo Stadio Tardini di Parma   Rai1
3 giugno    Video   "Da me a te"   Rai2
6 giugno    "Da me a te" ?Claudio Baglioni    Diretta TV del concerto di Claudio Baglioni dallo Stadio Olimpico di Roma per la prima volta concesso interamente per un concerto il 06/06/1998 (rispetto alla scaletta del concerto non viene trasmessa "Quante volte" perché va in onda la pubblicità e per lo stesso motivo l'inizio di "Porta Portese")   Rai2   
9 luglio    "Da me a te" - da S.Siro a Milano Claudio Baglioni   Diretta TV del concerto di Claudio Baglioni dallo Stadio S. Siro di Milano del 09/07/1998 (rispetto alla scaletta del concerto non viene trasmessa parte de "I vecchi" e di "Poster" perché va in onda la pubblicità) (è presente lo striscione di Reginella in una breve inquadratura durante "Quante volte" ;-)   Rai2
26 settembre    Quelli che il calcio   Collegamenti con lo stadio S. Paolo di Napoli per le prove del concerto: interventi parlati ?Inno Atletico Van Goof ?"Reginella" (frammento) ?"Dov'è dov'è" (frammento) ?"Da me a te"   Rai2
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« Reply #7 on: November 28, 2005, 09:32 PM »
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Suggestion pédagogique : contenu culturel

 Il calcio


Le football, en italien "il calcio", littéralement le coup de pied, est extrêmement populaire en Italie. Le jeu du "calcio" considéré comme l'ancêtre du jeu actuel, se pratiquait déjà au Moyen-âge et à la Renaissance. C'est de là précisément que vient le terme "calcio"que l'emprunt "football" n'a pas réussi à supplanter. Le premier traité consacré au "calcio" a été publié à Venise dès 1545. Chaque année a lieu à Florence une partie de "calcio in costume" ou "calcio storico".

Le "calcio" est un véritable phénomène culturel et social qui pénètre tous les secteurs de la vie italienne et toutes les couches de la société.
"La partita", le match hebdomadaire, est un rite. Les Italiens se définissent entre autres  par rapport à l'équipe qu'ils supportent : "sono/è un romanista, un milanista…", "E' un tifoso della Juve, tifa per il Milan…". Le calcio influence le langage :le célèbre Pelé a eu les honneurs d'une "conta" : "Oh Pelé che sai giocare, quanti goal potrai segnare, potrai segnarne ventitré, uno due tre!".
Très tôt, la passion des Italiens pour ce jeu a trouvé à s'exprimer dans le "Totocalcio" (le loto sportif s'en est inspiré) devenu une véritable institution.
La maison d'édition Panini de Modène, publie des albums où figurent pour chaque équipe "squadra", de première et de seconde division "serie A e serie B" son emblème, sa photo, les photos de l'entraîneur, de chaque joueur. L'objectif est de compléter  l'album dans l'année. Ces figurines font l'objets d'échanges et de multiples tractations entre enfants.

Le "calcio" a eu les honneurs de la littérature, le grand poète Umberto Saba lui a consacré ses "Cinque poesie per il gioco del calcio"  ;  le calcio a inspiré à Stefano Benni quelques nouvelles de "Bar sport"  et "Bar sport duemila".
Le sport favori des italiens inspire aussi les chanteurs :  "Grazie Roma" d'Antonello Venditti,  "Da me a te" de Claudio Baglioni.

Le thème du "calcio" fournit de nombreuses pistes de travail :
- àpartir des écussons des équipes : dictée de couleurs, rebrassage des couleurs et des animaux,
- présenter une équipe, un  joueur, jeu du portrait "Indovina che squadra è ?  Indovina chi è?",
- jeu de rôles : un journaliste sportif commente  un match,
- découverte des villes italiennes à travers leurs équipes,
- organisation d'un match en EPS.

On trouvera une proposition de travail sur le "Calcio" à partir des écussons des équipes dans les documents didactisés : document "gli stemmi delle squadre di calcio".

Le DVD italien sans frontière CNDP 2002 présente un match de "calcetto" à l'unité.

   
 http://www.primlangues.education.fr/php/su..._sug=655&type=1
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« Reply #8 on: January 08, 2006, 02:55 PM »
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« Reply #9 on: June 05, 2006, 03:20 PM »
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[div align=\\\"center\\\"]DA ME A TE[/div]
[music]http://nazionale.altervista.org/dameate.mp3
[/music]
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